Ci sono parole che non riesco a dire per paura di infrangerle, di infrangermi, di infrangerti. So che ti arrivo, tra questi fogli un po’ impacciati, con una scrittura poco elegante, so che tu riesci a sentirmi. E allora fallo. Sentimi, toccami, accarezzami. Ti racconto di me, di te, di noi. Ti racconto di quello che succede dentro di me, quando le tue dita toccano la mia pelle. Quando i tuoi occhi si incatenano ai miei, di quando il tuo respiro riempie i miei polmoni. Non c’è niente di facile. Le mie scelte non lo sono. Le tue scelte tanto meno. Tu giri a destra, io a sinistra. Io adoro la luce e a te dà fastidio. Eppure, nessuno scappa. Nessuno si muove. Nessuno indietreggia. Eppure tu mi guardi e io, non respiro più.
Adoro ogni parola che non dici. Adoro quando mi guardi urlandomi contro senza emettere un suono. Adoro quando mi passi le tue angosce durante la notte. Impazzisco quando sento il tuo sguardo attraversare le teste degli altri per piantarsi nelle mie iridi. Come se fossi la cosa più preziosa, ma sconosciuta che tu abbia mai avuto tra le mani. Adoro quando mi chiedi scusa. Adoro quando ragioni su quello che dico omettendo che, alla fine dei conti, non era una brutta idea. Adoro quando ridi. Adoro quando mi fai ridere. Adoro quando ti esaspero. Adoro quando nascondi il viso tra i miei capelli, dietro la mia schiena. Adoro quando mi rispondi in modo selvatico, per poi darmi un bacio, chiedendomi pazienza e ancora dolcezza.
Ma non siamo facili. Io sono veloce, futura, come un uragano, a volte passo distruggendo quello che trovo. Non controllo niente di quello che provo. Ti voglio sempre intorno non badando a dove siamo, con chi, cosa vuoi tu. Che non cerco di salvare nessuno, ma per mia natura sono abituata a condividere ciò che è difficile da sopportare da soli. Sono abituata a farti sentire che c’è un noi, e che su quel noi si può contare sempre. Non sono facile neanch’io comunque. Che so darti così tanto, senza poterti dare la quotidianità. So che la cerchi, so che la vuoi. E non siamo facili per via dei nostri mondi un po’ diversi e costretti inevitabilmente alla collisione. E che ci sono pezzi di puzzle così difficili da combaciare. Non ti so dire quando né come, non ti so dire con che modalità, ma lo troviamo il modo di restare uno di fianco all’altro. E non è facile accettarsi, lo so bene. Non è facile non giudicarsi, starsi dietro senza spaventarsi. Non è facile. Ma come te lo spiego che quando sono nuda davanti a te il cuore mi va in gola. Che tra le tue braccia io mi sento protetta, che le tue mani si intrecciano così bene con le mie. Come te lo spiego che mi sei entrato dentro, così tanto in profondità in così poco tempo da perdere il controllo. Come te lo spiego che le tue paura, i tuoi vizi, i tuoi sbalzi d’umore anche se, a volte mi spaventano, non mi destabilizzano. Come me lo spiego che sei l’ingranaggio meglio incastrato con la profondità del mio essere. Come me lo spiego che non so più niente, ma con te è tutto più chiaro. Come te lo spiego che pur essendomi saputa sempre, mai mi sono potuta riconoscere così.
Ma posso spiegarti come non ti lascerò andare anche quando le cose saranno difficili. Anche quando non capirò, anche quando avrò paura. Non ti lascerò andare. Perché tu vali la pena di essere toccato nelle corde più profonde della tua anima. E fai bene ad aver paura. Facciamo bene a temerci, perché dagli abissi non si torna più in superficie. Ti voglio nella mia vita con così tanta intensità, che non farò neanche un passo indietro. Diamoci la possibilità di essere complici in tutto quello che facciamo, di trovare il nostro equilibrio, diamoci la possibilità di camminare insieme, di costruire, di desiderare, di crollare, di sostenere, di guardare, di provare. Datti la possibilità di fidarti, di dividere quei pesanti fardelli con me, di sentirti protetto dalle mie attenzioni. Dalla mia delicatezza. Dalle mie paure, dalle insicurezze. Prenditi cura di me. Scegli me. Non sarà facile. Farà male. Ma sarà bellissimo. Ti ho detto tutto. E ora guardami, e parlami in silenzio. Accarezzami, non serve altro. Ma non smettere.